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Terremoto: rischio sismico per regione


Terremoto: rischio sismico regione per regione

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L’Italia è un territorio geologicamente giovane, per cui è caratterizzato da un alto rischio di terremoti, come ricordano le frequenti scosse che si susseguono nella penisola.

Per entrare più nello specifico, le cause dei terremoti presenti in Italia sono da ricondurre principalmente a due giganteschi eventi tettonici che hanno dato vita alle Alpi e all’Appennino. Il belpaese era infatti una immensa pianura, poi qualche milione di anno fa, ahimè, le zone di pianura si sono accavallate tra loro dando origine per l’appunto alle catene montuose e durante questi processi si sono originati enormi sistemi di faglia che attraversano i rilievi nella loro lunghezza.

E’ proprio in corrispondenza di queste faglie che si sono sviluppati storicamente i più grandi terremoti della nostra storia ed è proprio sulla base di questa “storia sismica” che si sono costruite nel tempo quelle che vengono comunemente chiamate “carte di rischio sismico”.

Carte di rischio sismico, fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Terremoto, carta di rischio sismico 2019.  Fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Terremoti Italia: Quali regioni sono a rischio

Il territorio italiano si divide in quattro categorie in base alla frequenza e al rischio di terremoti.

  1. zona 1: sismicità alta

  2. zona 2: sismicità media

  3. zona 3: sismicità bassa

  4. zona 4: sismicità molto bassa

Le zone di sismicità non corrispondono ovviamente alle regioni nella loro interezza, bensì ad aree che attraversano il nostro Paese trasversalmente.

  1. Zona 1 – Sismicità alta: comprende le zone con PGA (Peak Ground Acceleration, ovvero il grado di scuotimento che può subire un terreno in caso di terremoto) superiore a 0,250 g. 708 comuni appartengono a questa zona. Possono verificarsi fortissimi terremoti. Le regioni interessate sono Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Calabria, Sicilia. Tra i comuni più a rischio figurano Amaro (Udine) e Foligno (Perugia).

  1. Zona 2 – Sismicità medio-alta: riguarda zone con PGA compreso tra 0,150 g e 0,250 g. Comprende 2.345 comuni. Possono verificarsi forti terremoti. Le regioni interessate sono Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Basilicata. Tra i comuni più a rischio figurano Vallerotonda (Frosinone) e Avigliano (Potenza).

  1. Zona 3 – Sismicità medio-bassa: con PGA tra 0,05 g e 0,150 g. Vi appartengono 1.560 comuni. Possono verificarsi forti terremoti, ma rari. Le regioni interessate sono Lombardia, Toscana, Piemonte, Liguria. Tra i comuni più a rischio spiccano Sassuolo (Modena) e Pontremoli (Massa-Carrara).

  1. Zona 4 – Sismicità bassa: con PGA inferiore a 0,05 g. Questa situazione riguarda 3.488 comuni. I terremoti sono rari. Le regioni interessate sono Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Sardegna.

Italia: un paese spericolato?

L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo in cui rischio sismico, rischio idrogeologico e rischio vulcanico si sovrappongono. Per densità di popolazione e ridotta estensione areale c’è solo il Giappone che ci batte.

Si, peccato che il Giappone è lo Stato con la migliore organizzazione sismica del mondo grazie alla presenza di: edifici antisismici, un kit di sopravvivenza in ogni casa, simulazioni periodiche di terremoti, pianificazione dettagliatissima delle evacuazioni post sisma. In Italia invece tutto ciò rimane ancora un utopia, la maggior parte delle case sono ormai vecchie e solo il 25% antisismiche.

Eppure nonostante ciò solo il 3% delle abitazioni è protetta da una polizza terremoto, un risultato che ci colloca fanalino di coda anche in tema di protezione.

E tu abiti in una zona sismica? E, soprattutto, sei protetto da una polizza contro il terremoto?


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